Quando si parla di SEO una cosa è fuori da ogni dubbio: dovresti realizzare periodicamente un’analisi SEO dei tuoi siti. Tutti possono partecipare alla maratona ma non tutti taglieranno il traguardo e ancora meno arriveranno tra i primi dieci.
Questo è esattamente quello che succede nel mondo SEO nella lotta per il posizionamento dei propri contenuti ai primi posti della SERP.
Del resto parliamo di Search Engine Optimization: il nostro obiettivo è ottimizzare i nostri siti web e i loro contenuti per la ricerca online - da desktop e da mobile.
Come comprendere se il nostro lavoro sta funzionando o se ci sono criticità migliorabili? L’analisi SEO dei tuoi siti - o SEO audit - diventa fondamentale per emergere in un contesto super competitivo e in continua evoluzione. Ricorda che ogni giorno nuovi siti approdano sul web e milioni di nuovi contenuti freschi richiedono a Google di essere posizionati, tutti ambendo ai primi posti per alcune particolari keyword e search intent.
È sempre consigliato realizzare un’analisi SEO periodica, ma lo è ancora di più in questi casi.
- I tuoi siti stanno sperimentando un peggioramento del traffico in entrata
- Stai riscontrando una diminuzione anomala dei contatti ricevuti, anche in assenza di diminuzione di traffico (il quale potrebbe essere non più in target)
- Vuoi riorganizzare i contenuti on page e fare un restyling del sito
Ma come si fa un SEO audit e quali sono gli step per eseguirlo?
Indice
Analisi SEO: cos’è e chi se ne occupa
Potremmo paragonare l’analisi SEO dei tuoi siti a una radiografia total body.
Uno studio approfondito della salute e della funzionalità del sito web allo scopo di intercettare tutte le criticità relative al posizionamento, all’aspetto nella ricerca e alla navigazione on site.
Possiamo affermare che esistono due tipologie di SEO audit. La prima è quella che tanti tool online propongono di fare in qualche minuto e in forma gratuita. Questo tipo di analisi rapida e automatica fornisce di certo informazioni importanti sulla salute del sito, ma rimane un metodo piuttosto superficiale per individuare vere soluzioni e ottimizzare il posizionamento reale.

La seconda, la vera analisi SEO, è quella messa in campo dai professionisti della SEO. Parliamo in questo caso di un esame approfondito di tutti i parametri, soprattutto quelli tecnici, del tuo sito web. Solitamente alla fine di questa analisi viene redatto un documento puntale con problemi rilevati e possibili soluzioni per ottimizzare la tua presenza online.
Che è proprio l’obiettivo dell’analisi SEO!
In qualsiasi SEO audit, si andranno ad approfondire almeno 8 aspetti del sito.
Indicizzazione e posizionamento: visibilità e traffico
Il primo passo è controllare che il nostro sito, con tutte le pagine desiderate, sia effettivamente visibile ai motori di ricerca. In Italia dovremmo sicuramente partire da Google, per poi spostarci a Bing e Yahoo. In ambito SEO internazionale tuttavia questo non è affatto ovvio. Potremmo avere motori di ricerca diversi da quelli a cui siamo abituati e sarà fondamentale per questo comprendere i trend di utilizzo locali.
Oltre a verificare che il sito sia realmente visibile ai motori di ricerca, in questa fase controlleremo anche il posizionamento organico. Potremmo scoprire quali sono i contenuti del nostro sito che appaiono nella prima pagina Google e per quali chiavi di ricerca.
In poche parole, quali keyword si sono posizionate meglio e ci stanno portando più traffico e per quali query.
Sicuramente un indicatore cruciale nell’analisi SEO di un sito!
Analisi dei Core Web Vitals: indicatori SEO cruciali
Quando si esegue un’analisi SEO lo si fa di solito per migliorare. E una delle voci in cui si trova sempre qualcosa da ottimizzare è quella dei cosiddetti parametri vitali del sito.
Facciamo un passo indietro: siamo nel 2020 quando Google annuncia l’avvento di un pacchetto di metriche riguardanti l’esperienza utente che dal 2021 diventeranno ufficialmente fattore di ranking.
Lo scopo: premiare con un migliore posizionamento quei siti che si dimostrano attenti alla Customer Experience offrendo un caricamento rapido e una navigazione fluida - soprattutto da mobile!
Controllare come sta performando il tuo sito lato Core Web Vitals - ed eliminare eventuali problemi - potrebbe farti salire di diverse posizioni nella SERP!

Le metriche a cuore di Google sono:
- LCP - Largest Content Full Paint
Velocità di caricamento dell’elemento più grande - di solito un blocco di contenuto, un video, un’immagine o un background.
Questo primo rendering dovrebbe avvenire in meno di 2.5 sec.
- FID - First Input Delay
Interattività della pagina, cioè il tempo che passa tra la prima interazione dell’utente on page e la prima risposta del sito.
In questo caso, Google è meno clemente: 100 millisecondi.
- CLS - Cumulative Layout Shift
Stabilità visiva del caricamento - che misura i cambiamenti repentini al layout del sito con spostamento degli elementi, sulla base di un calcolo piuttosto complesso.
Ottenere questi parametri è piuttosto semplice se si utilizza il tool Google Page Speed Insights - che nella prima schermata ci restituirà subito il voto superato/non superato per questo test. La parte più difficile è capire come migliorare la situazione!
E in questo momento non può che entrare in gioco un consulente SEO professionista.
Architettura del sito e navigazione: un audit profondo
Una regola generale che spesso si sente in campo SEO è che:
ogni informazione deve essere a una portata massima di 3 click dalla home page.
In questo modo, l’utente può rintracciare in maniera veloce quello di cui necessita e sperimentare una buona esperienza di navigazione.
Ma anche i motori di ricerca navigano il nostro sito? In realtà questo è proprio quello che fanno i famosi crawler Google. E in base all’organizzazione di link, categorie e sottocategorie dovrebbero - proprio come un utente finale - essere capaci di capire in maniera piuttosto precisa di cosa tratta il tuo sito e quali sono le pagine - pillar pages - e i topic più importanti.

Ci facciamo in questo momento - realizzando anche una vera mappa concettuale - almeno queste domande.
- La struttura è distribuita in livelli gerarchici?
- Il menù è funzionale agli obiettivi di navigazione dell’utente?
- Come sono strutturati gli url? Sono troppo lunghi? Duplicati? Troppo corti? Non parlanti?
- Quanto va in profondità verticale la struttura? Troppo? Poco?
- Come potrebbe essere snellita o integrata la struttura perchè l’utente arrivi subito e in maniera logicamente coerente alle informazioni che cerca?
- Ci sono contenuti duplicati o pagine non più necessarie?
Partendo da queste semplici domande il consulente che esegue l’analisi SEO di un sito scenderà in profondità e proporrà le sue soluzioni.
Analisi SEO di un sito: responsive o no?
Siamo tutti concordi nell’affermare che un sito ormai non possa che essere responsive. Il significato della parola è di dominio comune.
In breve: offrire una visualizzazione ottimale anche - e soprattutto - da mobile.
Non per nulla è un altro dei fattori entrati all’interno delle metriche di ranking Google. Ricordiamo anche che il controllo dei Core Web Vitals - di cui abbiamo parlato sopra - è duplice: sia da desktop che da mobile!
Ci è capitato più volte di vedere siti poco responsive che da ricerca da desktop apparivano in prima pagina ma che non erano affatto nelle prime posizioni con medesima ricerca da mobile.
Come potrebbe essere altrimenti quando circa il 50% delle ricerche sono da mobile? Qui i dati aggiornati di Statcounter per l’Italia:

Source: StatCounter Global Stats - Platform Comparison Market Share
Link Building e link esterni: sono di qualità?
Un altro aspetto fondamentale in campo SEO è il link building. Ci sono due aspetti principali che possiamo - e dovremmo - controllare attraverso diversi tools professionali.
- I link in uscita dal nostro sito - per verificare che puntino a fonti autorevoli e domini esistenti
- I link in entrata al sito - backlink - ovvero apposti su siti esterni e che rimandano al nostro sito.
Anche in questo caso, per controllare l’effettiva autorevolezza e qualità del dominio che ci sta linkando e scoprire eventuali manovre di spam di competitor.
L’analisi SEO di un sito, se realizzata correttamente, permette di mettere in luce criticità riguardo al link building e proporre una nuova strategia più efficiente.
SEO On Page: la classica analisi SEO contenutistica
Sulla SEO on page e sulla sua analisi, potremmo scrivere un intero articolo - e lo faremo!
Per ora, concentriamoci sulle macro aree da controllare - per ogni pagina del sito. Ovviamente, anche qui ci correranno in aiuto tools specifici. Ma l’azione di ottimizzazione dovrà essere effettuata senza sconti pagina per pagina e manualmente!
Iniziamo dai contenuti testuali.
Leggi anche: 5 Regole Cardinali Per Creare Contenuti SEO Friendly

Analisi SEO on page: dei testi di un sito
Quando si realizza un’analisi SEO on page si inizia analizzando i testi presenti sul sito web, prestando particolare attenzione a questi elementi.
- Headers e organizzazione del contenuto - H1, H2, H3 prima di tutti.
- Metatag title
Questo è forse l’elemento più importante lato SEO on page.
Identifica infatti il titolo con cui il motore di ricerca presenterà il nostro contenuto agli utenti nella SERP.
Se non contiene la parola chiave, non è coerente con il contenuto o è di poco appeal…non avremmo né posizionamento, né click! - Description
Altro elemento importante che identifica il breve testo che appare sotto il titolo principale nella SERP. - Alt tag delle immagini
Dovrebbero essere coerenti al contenuto della pagina e avere all’interno keywords rilevanti. - Link interni e link esterni
I link interni giovano alla navigazione dell’utente e al time on site. Quelli esterni invece, se verso ottimi domini, al posizionamento!
Ma non è finita qua. Ci sono almeno altre due questioni relative ai contenuti di cui dovremmo tenere conto.
I contenuti duplicati
Qualsiasi professionista tu abbia incaricato per l’analisi SEO dei tuoi siti non potrà che dirti che i contenuti duplicati sono deleteri per il tuo posizionamento. Tanto più se non solo sono solo duplicati all’interno del sito, ma copiati da altri siti!
Meglio fare una bella pulizia.
Errori 404 e redirect
Mettiti nei panni del tuo utente che sta tranquillamente navigando il tuo sito e…error 404 pagina non trovata. Il disappunto che prova - e che provi tu quando ti capita - è lo stesso che provano i crawler Google che analizzano il tuo sito.

Attraverso i giusti tools, all’interno dell’audit SEO di un sito, si rintracciano i link a pagine non più inesistenti e si elimina l’errore.
Attenzione: potrebbe volerci un po’ prima che Google se ne accorga, ma ne sarà sicuramente felice!
Prestiamo attenzione anche ai redirect. Troppi passaggi di reindirizzamento - quindi più di due - potrebbero confondere i crawler e determinare una quasi sicura penalizzazione.
Keep it simple!
L’analisi SEO di un sito non è un gioco da ragazzi
Quando ci troviamo di fronte a una competizione così spietata - soprattutto per alcune parole chiave - avere un sito performante è la base per una strategia contenutistica di successo che porterà traffico in target e richieste o vendite al tuo sito web.
Per questo eseguire un’analisi SEO periodica di tutti i tuoi siti è fondamentale!
Proprio come lo è affidarsi a un professionista che sappia affrontare la complessità e le infinite sfaccettature del tema SEO e offrirti soluzioni di ottimizzazione realmente efficaci.
Dai una svolta al tuo posizionamento e scrivici!